SII SEMPRE TE STESSO
Nella vita ti capiterà di desiderare di non essere te stesso ed essere qualcun'altro, di vivere nei panni di qualcun'altro. Ciò dipende da due fattori principali: uno interno e uno esterno. Il primo, quello interno, dipende da noi stessi: spesso infatti, siamo proprio noi a desiderare di essere qualcun'altro, vivendo nei suoi panni ed avendo il suo stesso corpo, i suoi beni, o le sue stesse doti. Tale desiderio altamente distruttivo per l'individuo, proviene dall'invidia che noi proviamo quando guardiamo qualcuno che ha qualcosa che a noi manca e che vorremo avere, ma tuttavia l'invidia che noi proviamo scaturisce dalla bramosia che noi abbiamo riguardo qualcosa che vorremo avere. Faccio un esempio: sei un uomo che desidera le donne, la ricchezza, il lusso e il divertimento? Sappi allora che se brami questo, ma non possiedi la bellezza di un fotomodello, nè la ricchezza e il prestigio di una celebrità e quindi non puoi permetterti ciò, proverai un senso di tristezza e insoddisfazione riguardo la tua condizione di vita in cui Iddio ti ha posto, e comincerai ad odiare te stesso disprezzando tutti i doni che Dio ti ha concesso, diventando ingrato per aver desiderato ciò che tu brami senza riuscire a raggiungerlo, e quindi restando sempre perennemente scontento e insoddisfatto. Come un miraggio nel deserto che si insegue sempre ma non si raggiunge mai, e se lo si raggiunge, si scopre che non era acqua ma un'illusione ottica. Quando poi ti capita di osservare qualcuno a cui Iddio ha concesso tali doni, provi un'invidia tale da farti "bruciare" dentro letteralmente, e così cominci a dare per scontato quasi ignorandolo, ogni bene che Dio ti ha dato, solo perchè Satana ti ha indotto in tentazione facendoti concentrare su ciò che non hai anzichè su ciò che hai. In questo senso, "interiormente" cominci ad odiare te stesso e desidereresti più che mai "trasformarti" nella persona che vorresti essere, avere la sua stessa vita, i suoi stessi vestiti, le sue stesse doti, il suo stesso corpo, la sua stessa voce, e così via. Ma prima di pensare ciò tu devi conoscere, caro fratello o cara sorella, questa legge primordiale: in questa vita, dove Iddio aggiunge da un lato, lesina dall'altro. Hai mai notato nella tua vita, ad esempio, che le ragazze di meraviglioso aspetto sono solitamente anche quelle meno intelligenti? Al tempo stesso, hai notato come le ragazze meno belle, sono anche quelle più intellettualmente dotate? Questo era solo un esempio, anche se non è sempre così, certamente esistono anche ragazze belle e intelligenti, come esistono anche ragazze meno belle e poco intelligenti. Tuttavia quello che voglio dire è che se Dio riempie una Sua creatura di doni esterni (come la bellezza, la ricchezza, il savoi faire, ecc.), raramente la si troverà anche colma di doni interiori, come il timor di Dio, la fede, l'intelligenza, la compassione, l'umiltà, la saggezza, la modestia, e così via. Questo, tuttavia, dipende da Iddio solo parzialmente, nel senso che Iddio ha solamente concesso all'uomo tali doni per metterlo alla prova e osservare come esso li utilizzerà, se per fare del bene e seguire la Retta Via, oppure per compiere il male e ribellarsi a Lui. Ecco perchè Egli dice:
Non volgere lo sguardo ai beni effimeri che abbiamo concesso ad alcuni di loro, per metterli alla prova. Il compenso del tuo Signore è certamente migliore e più duraturo! (Corano 20:131)
إِنَّا خَلَقْنَا الْإِنْسَانَ مِنْ نُطْفَةٍ أَمْشَاجٍ نَبْتَلِيهِ فَجَعَلْنَاهُ سَمِيعًا بَصِيرًا
Invero creammo l'uomo, per metterlo alla prova, da una goccia di sperma eterogenea e abbiamo fatto sì che sentisse e vedesse. (Corano 76:2)
وَأَنْزَلْنَا إِلَيْكَ الْكِتَابَ بِالْحَقِّ مُصَدِّقًا لِمَا بَيْنَ يَدَيْهِ مِنَ الْكِتَابِ وَمُهَيْمِنًا عَلَيْهِ ۖ فَاحْكُمْ بَيْنَهُمْ بِمَا أَنْزَلَ اللَّهُ ۖ وَلَا تَتَّبِعْ أَهْوَاءَهُمْ عَمَّا جَاءَكَ مِنَ الْحَقِّ ۚ لِكُلٍّ جَعَلْنَا مِنْكُمْ شِرْعَةً وَمِنْهَاجًا ۚ وَلَوْ شَاءَ اللَّهُ لَجَعَلَكُمْ أُمَّةً وَاحِدَةً وَلَٰكِنْ لِيَبْلُوَكُمْ فِي مَا آتَاكُمْ ۖ فَاسْتَبِقُوا الْخَيْرَاتِ ۚ إِلَى اللَّهِ مَرْجِعُكُمْ جَمِيعًا فَيُنَبِّئُكُمْ بِمَا كُنْتُمْ فِيهِ تَخْتَلِفُونَ
E su di te abbiamo fatto scendere il Libro con la Verità, a conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo preservato da ogni alterazione. Giudica tra loro secondo quello che Allah ha fatto scendere, non conformarti alle loro passioni allontanandoti dalla verità che ti è giunta. Ad ognuno di voi abbiamo assegnato una via e un percorso. Se Allah avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola comunità. Vi ha voluto però provare con quel che vi ha dato. Gareggiate in opere buone: tutti ritornerete ad Allah ed Egli vi informerà a proposito delle cose sulle quali siete discordi.
وَأَنِ احْكُمْ بَيْنَهُمْ بِمَا أَنْزَلَ اللَّهُ وَلَا تَتَّبِعْ أَهْوَاءَهُمْ وَاحْذَرْهُمْ أَنْ يَفْتِنُوكَ عَنْ بَعْضِ مَا أَنْزَلَ اللَّهُ إِلَيْكَ ۖ فَإِنْ تَوَلَّوْا فَاعْلَمْ أَنَّمَا يُرِيدُ اللَّهُ أَنْ يُصِيبَهُمْ بِبَعْضِ ذُنُوبِهِمْ ۗ وَإِنَّ كَثِيرًا مِنَ النَّاسِ لَفَاسِقُونَ
Giudica, dunque, tra di loro secondo quello che Allah ha rivelato e non indulgere alle loro passioni. Bada che non cerchino di allontanarti da una parte di quello che Allah ha fatto scendere su di te. Se poi ti volgon le spalle, sappi che Allah vuole colpirli per alcuni dei loro peccati. Invero molti uomini sono perversi. (Corano 5:48-49)
Di sicuro Egli stabilisce quali doni concedere agli uomini, se esteriori o interiori, come abbiamo appena detto. Ma l'uomo poi, sceglie a quali doni dedicarsi di più, quale "campo coltivare" di più fra i due:
مَنْ كَانَ يُرِيدُ حَرْثَ الْآخِرَةِ نَزِدْ لَهُ فِي حَرْثِهِ ۖ وَمَنْ كَانَ يُرِيدُ حَرْثَ الدُّنْيَا نُؤْتِهِ مِنْهَا وَمَا لَهُ فِي الْآخِرَةِ مِنْ نَصِيبٍ
A chi avrà voluto arare [il campo] dell'Altra Vita, accresceremo la sua aratura, mentre a chi avrà voluto arare il campo di questa vita, concedermo una parte dei frutti, ma non avrà parte alcuna dell'Altra Vita. (Corano 42:20).
Non è quindi Allah a stabilire già prima di far nascere un uomo, se questi sarà ad esempio più bello che intelligente o più intelligente che bello, ma ciò dipende dallo sforzo che l'uomo compie per ottenere ciò che desidera. Ad esempio, sia nel passato che nel presente (ma soprattutto in questa epoca dell'apparire), coloro che sono dotati di bellezza, ricchezza e potere, amano essere elogiati e ammirati per esse, e concentrano tutte le loro energie fisiche e intellettuali solamente per ricevere ancora ammirazione, successo, godimento e prestigio, anzichè impiegare la loro energia incanalandola nello studio, nella conoscenza, nella compassione, nelle buone opere e nelle buone qualità dell'essere umano, che sono in verità ciò che conta di più. Ogni bellezza, ricchezza e potere, infatti col tempo svanisce, mentre le buone qualità portano l'uomo a un miglioramento continuo e costante, che alla fine gli apre la porta del paradiso eterno. Questo è un commercio imperituro. Al contrario invece, molte volte succede che una ragazza o un ragazzo, non molto belli d'aspetto, sentono di non aver alcuno stimolo rivolto all'apparenza, al successo e alla "adulazione" degli ammiratori, e non sono dunque facilitati in questa direzione -grazie alla loro forma esteriore, alla loro situazione economica o al loro carattere- ad ottenere tutto ciò che desiderano, così essi riescono a concentrare tutte le loro energie in direzione opposta; pertanto dedicano il loro spirito, mente e corpo verso una consapevolezza interiore, spirituale e intellettuale, foriera di buone qualità e nobili virtù. Questo esempio ricorre molto nelle persone malate, anziani allettati o persone costrette a una disabilità o immobilità parziale o totale, che nella loro condizione di impotenza hanno ricevuto da Iddio l'ispirazione riguardo il vero senso della vita: smettere di correre dietro l'apparenza e concentrarsi invece sull'essenza. Ecco perchè a costoro Iddio ha voluto più bene, perchè ad essi ha mostrato la verità. disse infatti i profeta Muhammad, la pace e le benedizioni divine siano su di lui:
“La più grande ricompensa giunge con la più grande afflizione. Quando Allāh ama una persona, la mette alla prova. Chiunque accetti ciò vince il Suo piacere, ma chiunque è scontento di ciò guadagna la Sua ira”
[Riportato da At-Tirmidhī (2396) e Ibn Mājah (4031). Shaykh Al-Albānī l’ha classificato ḥasan (buono)].
E disse anche Al-Fuẓayl Ibn ‘Iyāẓ (che Allāh abbia misericordia di lui):
“Fintanto che le persone sono in stato di benessere, una volta messe alla prova, torneranno alla loro realtà. Il credente ritornerà alla sua fede, e l’ipocrita alla sua ipocrisia”.
Quando dunque Allah ci priva di qualcosa, come bellezza, ricchezza, salute o altro, ci sta in realtà facendo un dono immenso: Egli sta infatti sollevando dai nostri occhi il "velo" illusorio di questo mondo che impedisce alla maggior parte della gente di conoscere la verità, per mostrarci direttamente la verità e concederci la Sua Grazia, che non ha alcun prezzo. Tuttavia non sempre è così: anche infatti le persone disagiate, meno belle, senza soldi e senza fama, possono diventare malvagie come quelle che possiedono tutti questi beni. Ma il loro male, come già detto, non proviene dall'avarizia e dalla superbia, come invece lo è per chi ha rricevuto da Dio tali doni, ma proviene dall'invidia che essi accumulano nei confronti di chi ha tali doni, solo perchè li ritengono possessori naturali di questi ultimi. Al contrario, Iddio esorta l'uomo a non invidiare ciò che ha il prossimo, perchè ogni cosa che l'uomo possiede non è sua, ma gli è stata data in prestito per essere messo alla prova, e poi tutto tornerà a Dio. Nessuno è quindi possessore del suo corpo, della sua fama, delle sue ricchezze nè della sua vita, ma Iddio è il vero possessore di tutto ciò e a Lui tutto ritornerà. Infatti, Dio esorta l'uomo a non lasciarsi ingannare dalle apparenze ed a cercare di "afferrare" l'essenza, e non giudicare mai se un uomo è stato benedetto o maledetto da Dio in questa vita in base a ciò che ha o ciò che non ha, ma piuttosto in base alle sue parole e alle sue azioni. Piuttosto, il giusto modo per capire se una persona è benedettao meno, è osservare il suo timore di Dio e le sue buone opere, allora si saprà che costei è una persona davvero benedetta. Dice l'Altissimo:
وَلَا يَحْسَبَنَّ الَّذِينَ يَبْخَلُونَ بِمَا آتَاهُمُ اللَّهُ مِنْ فَضْلِهِ هُوَ خَيْرًا لَهُمْ ۖ بَلْ هُوَ شَرٌّ لَهُمْ ۖ سَيُطَوَّقُونَ مَا بَخِلُوا بِهِ يَوْمَ الْقِيَامَةِ ۗ وَلِلَّهِ مِيرَاثُ السَّمَاوَاتِ وَالْأَرْضِ ۗ وَاللَّهُ بِمَا تَعْمَلُونَ خَبِيرٌ
Coloro che sono avari di quello che Allah ha concesso loro della Sua grazia, non credano che ciò sia un bene per loro. Al contrario, è un male: presto, nel Giorno del Giudizio, porteranno appeso al collo ciò di cui furono avari. Ad Allah l'eredità dei cieli e della terra; e Allah è ben informato di quello che fate. (Corano 3:180).
إِنَّمَا مَثَلُ الْحَيَاةِ الدُّنْيَا كَمَاءٍ أَنْزَلْنَاهُ مِنَ السَّمَاءِ فَاخْتَلَطَ بِهِ نَبَاتُ الْأَرْضِ مِمَّا يَأْكُلُ النَّاسُ وَالْأَنْعَامُ حَتَّىٰ إِذَا أَخَذَتِ الْأَرْضُ زُخْرُفَهَا وَازَّيَّنَتْ وَظَنَّ أَهْلُهَا أَنَّهُمْ قَادِرُونَ عَلَيْهَا أَتَاهَا أَمْرُنَا لَيْلًا أَوْ نَهَارًا فَجَعَلْنَاهَا حَصِيدًا كَأَنْ لَمْ تَغْنَ بِالْأَمْسِ ۚ كَذَٰلِكَ نُفَصِّلُ الْآيَاتِ لِقَوْمٍ يَتَفَكَّرُونَ
In verità, questa vita è come un'acqua che facciamo scendere dal cielo, e che si mescola alle piante della terra di cui si nutrono gli uomini e gli animali. Quando la terra prende i suoi ornamenti ed è rigogliosa di bellezza, i suoi abitanti pensano di possederla, ma giunge il Nostro decreto di giorno o di notte e la rendiamo spoglia, come se il giorno prima non fosse fiorita. Così esplichiamo i Nostri segni a coloro che riflettono. (Corano 10:24).
Tutto tornerà ad Allah; i veri credenti sono quelli che anzichè identificarsi con il corpo si identificano con la loro anima, che è la loro vera essenza. Chi è infatti che giudica come più importante la buccia del frutto, tralasciando la polpa dalla quale si trae nutrimento e sapore? Nessuno. Tuttavia l'uomo, ingannato dalle apparenze esterne che non hanno alcun valore presso Allah, da più importanza alla "buccia" anzichè alla polpa, cioè reputa più importante il corpo piuttosto che la sua anima. Ma presso Iddio il corpo è pressocchè insignificante, poichè serve solo per far compiere all'uomo le azioni, e per porteggere i suoi organi interni. Disse infatti il profeta Muhammad:
"State certi che Iddio non guarda i vostri corpi e le vostre apparenze, ma guarda i vostri cuori."
Questo era per quanto riguarda le cause "interne" secondo cui un uomo desidera essere qualcun altro. Per quanto riguarda invece le cause esterne, esse possono dipendere da un fattore principale: entrare a contatto con persone (o società) che ti vorrebbero imporre di essere qualcun'altro anzichè te stesso. Il segno che ti avvisa di ciò, è che quando sei a contatto con tali persone ti sembra di "fuoriuscire" da te stesso, come se la tua coscienza non fosse più dentro il tuo cuore ma fuori da esso, e come se il tuo pensiero non fosse più nella tua mente e da te controllato, ma fosse invece fuori di te, come se tu fossi paralizzato e impotente. Allah, nostro Creatore, ci chiede due cose principali: credere in Lui e compiere il bene:
وَعَدَ ٱللَّهُ ٱلَّذِينَ ءَامَنُوا۟ وَعَمِلُوا۟ ٱلصَّٰلِحَٰتِۙ لَهُم مَّغْفِرَةٌ وَأَجْرٌ عَظِيمٌ
Allah ha promesso a coloro che credono e compiono il bene, il perdono e un'immensa ricompensa. (Corano 5:9).
ma per poter compiere il bene, anzitutto, l'uomo o la donna credente, deve preoccuparsi di sè stesso/a, come dice Iddio:
يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُوا عَلَيْكُمْ أَنْفُسَكُمْ ۖ لَا يَضُرُّكُمْ مَنْ ضَلَّ إِذَا اهْتَدَيْتُمْ ۚ إِلَى اللَّهِ مَرْجِعُكُمْ جَمِيعًا فَيُنَبِّئُكُمْ بِمَا كُنْتُمْ تَعْمَلُونَ
O voi che credete, preoccupatevi di voi stessi! Se siete ben diretti, non potrà nulla contro di voi, colui che si è allontanato. Poi tutti ritornerete ad Allah ed Egli vi informerà di quello che avrete fatto. (Corano 5:105).
Se un uomo vuole davvero fare il bene al prossimo e a sè stesso, deve innanzitutto pensare per primo a sè stesso. Infatti, se l'uomo trascura sè stesso, come potrebbe mai fare del bene a chi ha intorno? Allo stesso modo, come potrebbe mai un uomo che è finito nella stessa trappola di un altro uomo, aiutarlo ad uscire fuori da essa? O come potrebbe mai un cieco, guidare un altro cieco, come disse Gesù:
"Ora se un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso". (Mt. 15:14)
Come potrebbe un uomo incatenato, aiutare un altro uomo a liberarsi dalle sue catene? Come potrebbe un uomo timoroso, aiutare un altro uomo a non aver paura? Come potrebbe aiutare a tirar su dalla miseria qualcuno, un povero che non possiede sussistenza neppure per sè stesso? Come potrebbe un malato che a mala pena è tenuto in vita, aiutare a guiarire un altro malato? Come potrebbe un debole che a mala pena si regge in piedi, dare un ausilio a un altro debole? Come potrebbe uno stolto, aumentare la conoscenza di un altro stolto? Come potrebbe un malvagio aiutare un altro malvagio ad essere compassionevole, se entrambi nel loro cuore hanno soltanto rancore e odio? Ciò è impossibile. Per questo, prima di poter dare, l'uomo deve avere, e per poter avere, l'uomo deve ricevere. Ma ricevere da chi esattamente? E che cosa dovrebbe ricevere? La domanda è molto comune fra gli uomini, e la maggior parte di essi pensa che l'unico modo di ottenere qualcosa, è chiedendo ad altri uomini, o comunque credendo che si possa ricevere tutto ciò che ci occorre, soltanto da altri uomini o creature. Questa è una tentazione. Il Primo e l'Ultimo da cui si riceve ogni bene, è Iddio. Egli riempie l'uomo, lo colma di tutta una serie di doni che questi poi distribuisce gratuitamente al prossimo, allo stesso modo in cui gratuitamente li ha ricevuti dall'Altissimo, per Sua immensa generosità. Ad esempio, Iddio dona all'uomo la pace, quindi l'uomo, avendo ottenuto la pace, la diffonde attorno a sè. Iddio dona all'uomo la conoscenza che guida, quindi esso dopo esser stato guidato, l'uomo cerca di diffondere la conoscenza che guida alla verità anche agli altri. Iddio dona all'uomo la sicurezza, così l'uomo, dopo averla ricevuta, trasmette un senso di sicurezza e affidabilità anche agli altri. Iddio dona all'uomo la luce, sicchè l'uomo dopo averla ottenuta, la riflette anche attorno a sè. Iddio dona all'uomo la compassione e la dolcezza, e l'uomo dopo averla ottenuta la trasmette a coloro che la meritano. Iddio dona all'uomo la libertà, e questo dopo averla ricevuta cerca di portare alla libertà anche gli altri (come il mito della caverna di Platone). Ecco che dunque l'uomo può distribuire e trasmettere agli altri soltanto ciò che egli ha già ricevuto dentro o fuori di sè. Ma se un uomo non si preoccupasse del suo vero bene, non cercasse Dio, non trovasse una risposta alle tante domande che lo assillano, e non cercasse la verità ammettendo con umiltà i suoi errori commessi nella menzogna, ecco che allora tale uomo non starebbe perseguendo il suo stesso bene, e quindi non sarebbe neppure in grado di farlo a sua volta al prossimo. Infatti, Iddio è la fonte dalla quale proviene ogni bene, e l'uomo che non ha Iddio è dunque privo di ogni bene, a parte qualche puntino di compassione che Iddio ha lasciato in esso per misericordia delle altre creature. Ma l'uomo, in questa condizione, non è in grado nè di giovare a sè stesso, e nè di giovare agli altri, Ecco perchè dunque è bene pensare prima di tutto a sè stessi, se davvero si vuole fare il bene agli altri. Per questo disse lo scrittore Luigi Pirandello:
"Sapete che cosa significa amare l’umanità? Significa soltanto questo: essere contenti di noi stessi. Quando uno è contento di sé stesso, ama l’umanità."
Ecco per quale motivo non devi dar retta a chi ti vorrebbe diverso, se tu sei credente in Dio e nei suoi messaggeri, e sei una persona retta e compassionevole, pronta al pentimento, veridica, sincera, timorata di Dio, onesta, fedele e mai ipocrita. Se il tuo essere rispecchia tutte le caratteristiche che Iddio ama e di cui si compiace, sappi che non hai bisogno di compiacere nessun'altro, e che hai già raggiunto il fine supremo della tua esistenza, per cui, non ti curare di chi ti vorrebbe diverso da come già sei, o di chi di esclude e ti isola perchè sei diverso da lui. Preoccupati solo del compiacimento del tuo Signore e renditi conto di essere sulla Retta Via che conduce in fine al tuo Signore, e non bramare altro che questo, e tieni a mente che i diavoli suscitano invidia e odio nei cuori dei loro schiavi fra gli uomini, affinchè essi facciano scoraggiare i credenti facendoli così disperare della misericordia di Allah, cominciando così ad abbandonare la Retta Via per seguire le loro stesse strade deviate di perdizione che alla fine conducono all'inferno. Ma tu sii più forte: se i demoni gridano, tu dii "pace", e prosegui sul tuo percorso, con la consapevolezza piena che: "Se siete ben diretti, non potrà nulla contro di voi, colui che si è allontanato.". L'Unico tuo Dio è Allah, se qualcuno ti ordina di compiere qualcosa di diverso da quello che Lui ti ha ordinato, e se qualcuno ti ordina di essere in un modo diverso da come Lui ti ha comandato di essere, abbandona allora tale persona, sena temere alcunchè, poichè il tuo Signore è in osservazione e ti proteggerà da ogni male. Non temere l'isolamento, non temere i litigi, non temere la violenza nè l'aggressività. Temi solo Allah.
وَإِنَّهُمْ لَيَصُدُّونَهُمْ عَنِ السَّبِيلِ وَيَحْسَبُونَ أَنَّهُمْ مُهْتَدُونَ
In verità [i diavoli] frappongono ostacoli sulla via di Allah e [gli uomini] credono di essere sulla buona strada. (Corano 43:37).
وَإِنَّ الشَّيَاطِينَ لَيُوحُونَ إِلَىٰ أَوْلِيَائِهِمْ لِيُجَادِلُوكُمْ ۖ وَإِنْ أَطَعْتُمُوهُمْ إِنَّكُمْ لَمُشْرِكُونَ
I diavoli ispirano ai loro amici la polemica con voi. Se li seguiste sareste associatori. (Corano 6:121).
إِنَّمَا ذَٰلِكُمُ الشَّيْطَانُ يُخَوِّفُ أَوْلِيَاءَهُ فَلَا تَخَافُوهُمْ وَخَافُونِ إِنْ كُنْتُمْ مُؤْمِنِينَ
Certo è Satana che cerca di spaventarvi con i suoi alleati. Non abbiate paura di loro, ma temete Me se siete credenti.
وَلَا يَحْزُنْكَ الَّذِينَ يُسَارِعُونَ فِي الْكُفْرِ ۚ إِنَّهُمْ لَنْ يَضُرُّوا اللَّهَ شَيْئًا ۗ يُرِيدُ اللَّهُ أَلَّا يَجْعَلَ لَهُمْ حَظًّا فِي الْآخِرَةِ ۖ وَلَهُمْ عَذَابٌ عَظِيمٌ
Non essere afflitto per quelli che accorrono alla miscredenza. In verità non potranno nuocere ad Allah in nulla. Allah non darà loro parte alcuna nell'altra vita e avranno castigo immenso. (Corano 3:175-176).
L'uomo che si conforma a come gli altri vorrebbero che egli fosse, è paragonabile alla storia di due mercanti in concorrenza fra loro; entrambi litigano, e non possono scendere a compromessi, altrimenti ciò segnerebbe inevitabilmente la perdita di uno e la vittoria dell'altro. Ma un giorno uno dei due mercanti, preso dalla debolezza, volendo smettere di lottare e desiderando il compiacimento del commerciante rivale, decise di smettere di badare al proprio negozio, e cominciò a lavorare gratis nel negozio del suo rivale, sperando che in tal modo quest'ultimo sarebbe stato contento e avrebbe smesso di fargli "concorrenza". Ma alla fine, quando si tirarono le somme, il mercante stolto si rese conto di aver commesso un errore e di non aver tratto alcun utilità da quell'affare. Al contrario, egli si accorse di aver perso tutto, mentre l'altro commericante non aveva perso nulla, anzi, aveva ben saputo sfruttare la debolezza del primo commerciante per poter avere potere su di lui e controllo sul mercato.
La morale è questa: il mercato rappresenta l'anima, l'essenza più profonda che costituisce l'essere di ogni singolo individuo; il mercante che chiese all'altro suo concorrente di abbandonare il suo mercato e venire a lavorare gratis per lui, rappresenta il diavolo, che chiede agli uomini, per mezzo dei suoi seguaci, di abbandonare la loro vera natura di servi del Signore, per cominciare a compiacere il diavolo e la gente che lo segue, attirandoli alla sua Via per mezzo di false promesse e lusinghe del tipo: "Sei bello, bravo e portato per questo! Se farai questo e sarai in questo modo, otterrai questo e quest'altro, successo, potere, godimento, ricchezza, ecc.!", oppure spaventandoli con minaccie del tipo: "Se non farai e non sarai come dico io, ti ucciderò, ti priverò dei tuoi beni e dei tuoi figli, ti tormenterò, ti escluderò dai miei piani, ecc.".
Il mercante debole che smette di lottare e desidera un "armistizio" tra lui e l'altro suo rivale, rappresenta il credente che smette di lottare contro il diavolo e decide di conformarsi ai suoi ordini, vendendo la propria anima e perdendo sè stesso. Ma quando poi se ne accorge, è già troppo tardi. Il credente non deve mai fare l'errore mortale di trattare Satana come se fosse un amico, poichè un amico lo si ascolta e lo si rispetta, lo si segue e lo si ama, ma Satana non lo si deve nè ascoltare, nè rispettare, nè seguire nè amare, perché egli è nemico dichiarato dell'uomo fin dal principio della sua creazione:
يَٰٓأَيُّهَا ٱلَّذِينَ ءَامَنُوا۟ ٱدْخُلُوا۟ فِى ٱلسِّلْمِ كَآفَّةً وَلَا تَتَّبِعُوا۟ خُطُوَٰتِ ٱلشَّيْطَٰنِۚ إِنَّهُۥ لَكُمْ عَدُوٌّ مُّبِينٌ
O voi che credete! Entrate tutti nella Pace. Non seguite le tracce di Satana. In verità egli è il vostro dichiarato nemico. (Corano 2:208)
إِنَّ ٱلشَّيْطَٰنَ لَكُمْ عَدُوٌّ فَٱتَّخِذُوهُ عَدُوًّاۚ إِنَّمَا يَدْعُوا۟ حِزْبَهُۥ لِيَكُونُوا۟ مِنْ أَصْحَٰبِ ٱلسَّعِيرِ
In verità Satana è vostro nemico, trattatelo da nemico. Egli invita i suoi adepti ad essere i compagni della Fiamma. (Corano 35:6)
Per questo motivo, il credente sincero sarà messo alla prova da questo nemico finché non morirà, ed è quindi del tutto normale in questa vita, trovare sempre un oppositore anche quando si è nel giusto, nel vero e nel bene, perché Satana odia la giustizia, la verità è la misericordia. Il credente non deve quindi stupirsi riguardo i giudizi negativi che esso potrebbe ricevere dalla gente, perfino se fossero giudizi negativi che provengono da pseudo credenti, cioè da miscredenti che si travestono da credenti e giudicano male i credenti soltanto per trarli in inganno e far loro abbandonare la Retta Via. Dice Iddio:
وَلَن تَرْضَىٰ عَنكَ ٱلْيَهُودُ وَلَا ٱلنَّصَٰرَىٰ حَتَّىٰ تَتَّبِعَ مِلَّتَهُمْۗ قُلْ إِنَّ هُدَى ٱللَّهِ هُوَ ٱلْهُدَىٰۗ وَلَئِنِ ٱتَّبَعْتَ أَهْوَآءَهُم بَعْدَ ٱلَّذِى جَآءَكَ مِنَ ٱلْعِلْمِۙ مَا لَكَ مِنَ ٱللَّهِ مِن وَلِىٍّ وَلَا نَصِيرٍ
Né i giudei, né i nazareni [che non credono] saranno mai soddisfatti di te, finché non seguirai la loro religione. Di': “É la Guida di Allah, la vera Guida”. E se acconsentirai ai loro desideri dopo che hai avuto la conoscenza, non troverai né patrono, né soccorritore contro Allah. (Corano 2:120).
وَدُّوا۟ لَوْ تَكْفُرُونَ كَمَا كَفَرُوا۟ فَتَكُونُونَ سَوَآءًۖ فَلَا تَتَّخِذُوا۟ مِنْهُمْ أَوْلِيَآءَ حَتَّىٰ يُهَاجِرُوا۟ فِى سَبِيلِ ٱللَّهِۚ فَإِن تَوَلَّوْا۟ فَخُذُوهُمْ وَٱقْتُلُوهُمْ حَيْثُ وَجَدتُّمُوهُمْۖ وَلَا تَتَّخِذُوا۟ مِنْهُمْ وَلِيًّا وَلَا نَصِيرًا
Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati. (Corano 4:89)
È dunque del tutto normale avere sempre qualcuno che sia nostro nemico, o che ci giudichi negativamente anche se crediamo nella verità, facciamo il bene, e ci comportiamo con giustizia e rettitudine. Ti racconto una storiella a tal proposito, spero possa esserti utile:
"C'era una volta una famigliola composta da un marito, una moglie e un figlio, che avevano un asino col quale erano soliti spostarsi da un luogo all'altro del paese per le loro faccende. Un giorno, decisero di raggiungere un posto, ma per farlo avrebbero dovuto attraversare una strada in cui risiedevano cinque villaggi diversi. Viaggiando tutti e tre in groppa all'asino, giunsero al primo villaggio, e la gente li rimproverò dicendo: "Che razza di gente siete! In tre su una povera bestia! Oggi non c'è più compassione per gli animali!". La famigliola diede retta al giudizio della gente, e decise che sull'asino si sarebbe seduta solo la moglie col figlio, mentre il marito li avrebbe accompagnati a piedi. Giunsero al secondo villaggio, e la gente lì rimproverò dicendo: "Che moglie senza cuore e che marito rammollito! Si fa comandare dalla moglie e lui è costretto a camminare sotto il sole cocente quando ha un asino su cui salire! Certo che oggi giorno i diritti degli uomini sono paragonati a quelli delle bestie!", la famigliola dunque, diede retta al giudizio della gente e cambiò di nuovo posizionamento: sull'asino salirono dunque il marito e il figlio, mentre la moglie li accompagnava a piedi. Giunti al terzo villaggio, anche lì la gente iniziò a rimproverarli dicendo: "Ecco che arriva il tipico maschilista che tiene per sé e per il suo figlio maschio le comodità, mentre costringe la sua povera donna alla fatica! Che uomo ignorante e rozzo!", essi diedero retta al giudizio della gente, e cambiarono di nuovo posizione, lasciando dunque sull'asino soltanto il figlio, mente essi proseguivano a piedi. Giunti al quarto villaggio, anche lì la gente ebbe da ridire, e disse: "Quale razza di figlio lascia i propri genitori camminare sotto il sole quando potrebbero tranquillamentesalire tutti e tre salire sull'asino! Quale razza di genitori che viziano i figli in questo modo! Ormai i figli comandano sui genitori, e i genitori lasciano fare tutto ai figli!"; stanca e rassegnata, pur di non sentire più i giudizi negativi della gente la famigliola diede per l'ultima volta retta al giudizio e tentò un ultimo disperato tentativo. Scesero tutti e tre dall'asino, e decisero di camminare tenendolo con una corda al collo. Quando giunsero al quinto villaggio, trovarono la gente che li accolse ridendo a crepapelle. Chiesero il perché, e venne loro risposto: "Ma come perché? Avete un asino forte e sano e ve la fate a piedi sotto il sole? Dopo questa follia, davvero possiamo ben dire di averle viste tutte!". Allora a quel punto la famigliola capì. Non avrebbero mai potuto compiacere tutti. Perciò proseguirono nel cammino come meglio credevano, senza badare al giudizio negativo della gente.
Hai compreso la morale? Dunque non vendere mai te stesso caro fratello, non vendere mai la tua fede. Sii, in questo senso, sempre te stesso. Smetti di vivere per compiacere gli altri, comincia a vivere per compiacere solo il tuo Signore, compiendo ciò che Egli ti ordina di fare, e abbandonando ciò che Egli ti proibisce, perché solo così compiacerai anche te stesso e sarai soddisfatto e libero, e niente e nessuno potrà più avere il controllo su di te. Iddio libera sempre l'uomo dal timore del giudizio altrui, e tale paura è la prima causa che fa omologare l'uomo a una certa comunità, solo per paura di essere escluso, maltrattato o deriso. Sii più forte e sappi che è meglio esser soli che mal accompagnati. Perchè in verità chi ha Iddio con lui, non è mai solo, anche se non v'è nessuna creatura attorno a lui. Questa è solo una parte della liberazione che Dio ci offre.
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