SIGNIFICATO DEL HADITH QUDSI: "IO SONO SECONDO IL PENSIERO CHE IL MIO SERVO HA DI ME"
Da Abû Hurayrah, Allâh sia soddisfatto di lui, che disse: «Il Profeta, la Grazia e la Pace divine siano su di lui, ha detto:
“Allâh, sia Egli esaltato, dice: ‘Io sono secondo il pensiero che il Mio servo ha di Me, ed Io sono con lui quando Mi menziona; e se Mi menziona in cuor suo, lo menziono in cuor Mio. E se Mi menziona in pubblico, lo menziono in un pubblico migliore di quello; e se si avvicina a Me di un palmo, Mi avvicino a lui di un cubito, e se si avvicina a Me di un cubito; Mi avvicino a lui di un braccio; e se viene da Me camminando, vado da lui correndo’”».
(Lo ha trasmesso Bukhârî (e così Muslim, Tirmidhî e Ibn Mâjah).
Ora, analizziamo il significato del hadith. Le parole "Io sono secondo il pensiero che il mio servo ha di Me", sono molto ambigue e controverse, e potrebbero fuorviare il credente, facendogli interpretare male il hadith, conducendolo nell'errore. In che modo? In due modi: o spingendolo verso pratiche idolatriche, oppure spingendolo verso la miscredenza. Spieghiamo il perché.
Innanzitutto, per quanto riguarda l'interpretazione che potrebbe portare all'idolatria, si potrebbe credere erroneamente che, se Allah fosse in base a come il Suo servo (cioè gli uomini) Lo pensano, allora Egli potrebbe essere qualsiasi cosa, dunque una pietra, un'immagine, un uomo, e così via. Questo porterebbe a pensare che ognuno ha la sua immagine di Dio è dunque il suo dio personale, e ciò condurrebbe il credente a vedere la religione in maniera pluralista e deviata, arrivando a pensare che "l'importante è credere in Dio, ma ognuno Lo pensa e Lo crede come preferisce."
Questa interpretazione errata, a sua volta, porterebbe il credente a credere che l'idolatria non sia un errore e una mostruosità, ma sia soltanto un modo differente e personale di approcciarsi con la divinità onnipervadente e trascendente, che si adatta al pensiero dell'uomo in base ai suoi desideri. Ma questa non può essere la vera interpetazione, perché Allah non accetta l'idolatria e non la perdona:
An-Nisa' 4:48
إِنَّ ٱللَّهَ لَا يَغْفِرُ أَن يُشْرَكَ بِهِۦ وَيَغْفِرُ مَا دُونَ ذَٰلِكَ لِمَن يَشَآءُۚ وَمَن يُشْرِكْ بِٱللَّهِ فَقَدِ ٱفْتَرَىٰٓ إِثْمًا عَظِيمًا
In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, commette un peccato immenso.
An-Nisa' 4:116
إِنَّ ٱللَّهَ لَا يَغْفِرُ أَن يُشْرَكَ بِهِۦ وَيَغْفِرُ مَا دُونَ ذَٰلِكَ لِمَن يَشَآءُۚ وَمَن يُشْرِكْ بِٱللَّهِ فَقَدْ ضَلَّ ضَلَٰلًۢا بَعِيدًا
No! Allah non perdona che Gli si associ alcunché. Oltre a ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, si perde lontano, nella perdizione.
Poiché dunque ALLĀH non accetta l'idolatria, peccato mortale per l'anima, contro la quale ogni Messaggero di Iddio si scagliò con ferocia, non può essere vera un'interpretazione che può condurre all'idolatria. Dunque la rifiutiamo.
La seconda interpetazione invece, può condurre il credente alla miscredenza, perché gli farebbe pensare che se Iddio fosse in base a come Lo si pensa, allora Dio sarebbe solo un pensiero, e se fosse così, allora Egli esisterebbe solo nella mente del credente e non nella realtà in Sé. "Se pensi che Dio ci sia, c'è, se pensi che non ci sia non c'è. Se pensi che ti aiuta, ti aiuta, se non pensi che non ti aiuta, non ti aiuta." Questa interpetazione errata porterebbe a pensare che Dio sia solo un'idea suggestiva della mente umana, e dunque che Dio non sarebbe altro che illusione e suggestione (ashtagfirullah). Ma neanche questa può essere la giusta interpretazione, in quanto Allah non accetta la miscredenza e non la perdona:
Aal-e-Imran 3:90
إِنَّ ٱلَّذِينَ كَفَرُوا۟ بَعْدَ إِيمَٰنِهِمْ ثُمَّ ٱزْدَادُوا۟ كُفْرًا لَّن تُقْبَلَ تَوْبَتُهُمْ وَأُو۟لَٰٓئِكَ هُمُ ٱلضَّآلُّونَ
In verità, di quelli che rinnegano dopo aver creduto e aumentano la loro miscredenza, non sarà accettato il pentimento. Essi sono coloro che si sono persi.
Az-Zumar 39:7
إِن تَكْفُرُوا۟ فَإِنَّ ٱللَّهَ غَنِىٌّ عَنكُمْۖ وَلَا يَرْضَىٰ لِعِبَادِهِ ٱلْكُفْرَۖ وَإِن تَشْكُرُوا۟ يَرْضَهُ لَكُمْۗ وَلَا تَزِرُ وَازِرَةٌ وِزْرَ أُخْرَىٰۗ ثُمَّ إِلَىٰ رَبِّكُم مَّرْجِعُكُمْ فَيُنَبِّئُكُم بِمَا كُنتُمْ تَعْمَلُونَۚ إِنَّهُۥ عَلِيمٌۢ بِذَاتِ ٱلصُّدُورِ
Se siete miscredenti, [sappiate che] Allah è Colui Che basta a Se Stesso, ma non accetta la miscredenza dei Suoi servi. Se invece siete credenti Se ne compiace. Nessuno porterà il peso di un altro. Ritornerete poi al vostro Signore ed Egli vi informerà in merito a ciò che avrete fatto, poiché Egli conosce quello che c'è nei petti.
Dunque, un'interpretazione che conduce a tutto ciò di cui Allah è insoddisfatto e che non ama, (miscredenza e idolatria) non può essere accettata come vera e corretta.
Qual è dunque la giusta interpetazione di questo hadith? È quella che conduce l'uomo a ciò di cui Allah si compiace, ovviamente, perchè sarebbe impensabile dire che Allāh avesse affermato qualcosa che vada contro Sé stesso o che contraddica la Sua stessa Parola. Infatti, anzitutto Allāh è Dio a prescindere dalle opinioni dell'uomo: Egli è Colui Che è, indipendentemente dal fatto che l'uomo creda in Lui o meno. Dunque, Iddio è Creatore anche se l'uomo non crede in Lui, è il potente anche se l'uomo non crede che Lui, è il Perdonatore anche se l'uomo non crede in Lui, è il Misericordioso anche se l'uomo non crede in Lui. Tuttavia, il perdono e l'amore divino sono concessi in maggior modo solo a coloro che amano Dio e fanno la Sua volontà. ALLAH è il Misericordioso con tutti, (Al-Rahmān) perché concede la provvidenza a tutte le Sue creature:
"Colui che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti." (Matteo 5:45)
Tuttavia lo speciale tipo di misericordia divina che scende suoi cuori, Iddio la concede solo a coloro che sono Suoi servi sinceri e fedeli, solo a coloro che amano davvero Dio. Ed è giusto cosi.
Ad esempio, prendiamo il caso di una madre che ha due figli: il primo figlio ama sua madre, è buono verso di lei, le obbedisce sempre, le chiede scusa subito quando sbaglia, ha cura di lei, la tratta con rispetto, le è grato, e così via, mentre il secondo figlio le disobbedisce, la tratta male e le manca di rispetto, non chiede mai scusa e le é ingrato per i favori fatti. Ora, chi pensate che la madre ami maggiormente fra i due figli? Certamente, amerebbe di più il primo, al quale concederebbe tutto il suo affetto, un tipo di amore completo e profondo. Tuttavia, la madre, nella sua bontà incondizionata non riuscirà mai a odiare il suo figlio ingrato, anzi, spera sempre che egli, un giorno, possa capire, cambiare, e migliorare, ma tuttavia non proverà mai per lui lo stesso tipo di amore che aveva concesso all'altro figlio. Questo perché più si riceve beneficio da qualcosa, più la si ama. Dunque Iddio è Misericordioso con tutti i suoi servi, ma se non facesse alcuna distinzione fra loro e li tratterebbe tutti allo stesso modo sarebbe iniquo, perché non tutti i Suoi servi si rapportano allo stesso modo con il loro Signore:
As-Sajdah 32:18
أَفَمَن كَانَ مُؤْمِنًا كَمَن كَانَ فَاسِقًاۚ لَّا يَسْتَوُۥنَ
Forse il credente è come l'empio? Non sono affatto uguali.
Dunque, questo hadith é anzitutto rivolto ai credenti.
E la giusta interpretazione del hadith è quella secondo cui, come l'acqua si adatta al recipiente che la dovrebbe contenere, così Allah si adatta ai bisogni del suo servo. Ad esempio se il servo ha bisogno di compassione, invochera Allah il Misericordioso (Al-Rahmān), ed Egli gli darà misericordia. Oppure se il servo ha bisogno di giustizia, invochera Allah il Giudice Giusto (Al-Hakīm) per ricevere giustizia, ed Egli gli farà giustizia. Oppure, se il servo avrà bisogno di forza, invocherà Allāh il Forte (Al-Qawwī) per ricevere forza, ed Egli gli darà forza.
Questo non significa che Dio è solo una nostra idea, ma significa che Allah può esser tutte queste cose assieme, così come l'acqua può avere più benefici e caratteristiche contemporaneamente: ti ci puoi lavare, ci puoi cucinare, ci puoi nuotare, e così via, essa viene usata in base alle esigenze di chi la usa. Iddio è amorevole come una madre, severo come un padre, imparziale come un giudice Giusto, Generoso come il più magnanimo dei generosi, e cosi via.
Infatti Iddio possiede 99 Nomi, e a ogni nome corrisponde una determinata caratteristica dell'unica vera Divinità. Egli ricopre tutti questi attributi, e li esercita nella misura in cui il Suo servo ha bisogno.
"Fa scendere l'acqua dal cielo e le valli si inondano secondo la loro capienza". (Corano 13:17)
Scrive Piccardo, nel commento di tale versetto: "Paragonando la Grazia divina all’acqua che scende dal cielo, il Corano afferma che ogni uomo ne potrà ricevere nella misura della sua ricettività spirituale." Ecco dunque che ogni uomo riceve nella misura del suo bisogno, e in base alla necessità.
Allah è il Re, è il giusto, è la verita, è la luce, è la pace, è il misericordioso, e così via. Egli ha rivelato i Suoi nomi nella Sua Rivelazione, dunque essi non sono stati "pensati" dal credente, ma sono stati conosciuti e poi compresi. Una volta che il credente ha appreso tali nomi, e ha conosciuto il suo Signore, essendosi ricordato di Lui, allora sa come invocarLo, e dunque Lo invoca in base ai propri bisogni. È dunque il credente che conosce gli attributi del Suo Signore, e Lo invoca con gli stessi attributi che Lui ha rivelato di Sé, perché nessuno conosce Iddio se non Lui stesso e per mezzo della Parola che Egli ha rivelato per farsi conoscere. È detto infatti un hadith qudsi che Allāh rivelò:
«Un servo aveva commesso un peccato, ed aveva detto: “O Allâh, perdona il mio peccato”; ed Egli, sia benedetto ed esaltato, aveva detto: “Il Mio servo ha commesso un peccato, e sa di aver un Signore che perdona il peccato, e che per esso punisce”. Poi era ritornato a peccare, ed aveva detto: “O Signore, perdona il mio peccato”; ed Egli, sia benedetto ed esaltato, aveva detto: “Il Mio servo ha commesso un peccato, e sa di avere un Signore che perdona il peccato, e che per esso punisce”. Poi era ritornato a peccare, ed aveva detto: “O Signore, perdona il mio peccato”; ed Egli, sia benedetto ed esaltato, aveva detto: “Il Mio servo ha commesso un peccato, e sa di aver un Signore che perdona il peccato, e che punisce per il peccato. Fai ciò che vuoi, poiché ti ho già perdonato”». (Lo ha trasmesso Muslim (e così Bukhârî).
Il servo ricevette dunque il perdono divino, non perché pensava nella sua mente che Iddio era Perdonatore, ma perché lo sapeva, e quindi lo pensava anche, e in base a tale consapevolezza Lo invocò, ricevendo appunto quel perdono che sperava di trovare. Come un uomo che si reca a una fonte sapendo di trovare dell'acqua fresca e pura, e una volta recatovisi, la trova. Di sicuro non l'ha trovata perché pensava di trovare l'acqua, ma se pensava di trovare l'acqua è perché già sapeva che l'avrebbe trovata.
Ad esempio, se io ho sete, cerco l'acqua perché penso che mi disseta, e se penso che mi disseta è perchè già so, avendone fatto esperienza in precedenza, che essa può dissetarmi. Ora, l'acqua non mi disseta perché penso che mi disseti, poiché il mio pensiero non basterebbe di certo per togliermi la sete! Però, penso che l'acqua mi disseta perché già so che mi disseterebbe. La stessa cosa avviene con Iddio; il credente sa di essere esaudito da Dio non perché lo pensa, in quanto il pensiero non basterebbe per essere esauditi e soddisfatti! Ma il credente pensa che Dio lo esaudisca perché già ne ha fatto esperienza e sa che è così. La fede anticipa il pensiero: quando si crede che qualcosa possa darci beneficio, si pensa bene di quella cosa, cosi come quando si crede che qualcosa possa farci del male, si pensa male di quella cosa, giacché il pensiero è in accordo con il cuore, e non potrà mai avvenire che un cuore, pur amando qualcosa, possa pensar male di essa, ma se l'uomo ama qualcosa pensa bene ad essa, così come se odia quella cosa, pensa male di essa. Ecco perché il credente pensa bene di Dio perché già a priori Lo ama e ha fiducia in Lui.
Ora, se io non credessi che l'acqua fosse in grado di dissetarmi, non la cercherei neanche, ma cercherei altro. Allo stesso modo, se l'uomo non credesse che Dio è in grado di salvarlo, non Lo cercherebbe mai, se non credesse che è in grado di esaudirlo non Lo invocherebbe mai.
Infatti, i miscredenti non credono in Dio perché disperano della Sua misericordia, perché già a priori pensano che Dio non può esser loro di alcuna utilità né beneficio, perché sono stati ingannati dall'Ingannatore riguardo Iddio, facendosi su di Lui delle idee lontane dalla verità:
Al-Infitar 82:6
يَٰٓأَيُّهَا ٱلْإِنسَٰنُ مَا غَرَّكَ بِرَبِّكَ ٱلْكَرِيمِ
"O uomo, cosa mai ti ha ingannato circa il tuo Nobile Signore?"
Al-An'am 6:1
ٱلْحَمْدُ لِلَّهِ ٱلَّذِى خَلَقَ ٱلسَّمَٰوَٰتِ وَٱلْأَرْضَ وَجَعَلَ ٱلظُّلُمَٰتِ وَٱلنُّورَۖ ثُمَّ ٱلَّذِينَ كَفَرُوا۟ بِرَبِّهِمْ يَعْدِلُونَ
"La lode [appartiene] ad Allah che ha creato i cieli e la terra e ha regolato le tenebre e la luce; eppure i miscredenti attribuiscono consimili al loro Signore!"
I miscredenti attribuiscono consimili al loro Signore, nel senso che pensano che Egli sia in un modo diverso da come è davvero, dicendo ad esempio che Allāh è ingiusto quando Egli è in verità, il Giusto, dicendo che Egli non esiste quando in verità Egli è il Creatore dell'esistenza stessa, e così via.
Az-Zumar 39:67
وَمَا قَدَرُوا۟ ٱللَّهَ حَقَّ قَدْرِهِۦ وَٱلْأَرْضُ جَمِيعًا قَبْضَتُهُۥ يَوْمَ ٱلْقِيَٰمَةِ وَٱلسَّمَٰوَٰتُ مَطْوِيَّٰتٌۢ بِيَمِينِهِۦۚ سُبْحَٰنَهُۥ وَتَعَٰلَىٰ عَمَّا يُشْرِكُونَ
Non hanno considerato Allah nella Sua vera realtà. Nel Giorno della Resurrezione, di tutta la terra farà una manciata e terrà ripiegati i cieli nella Sua Mano destra. Gloria a Lui, Egli è ben al di sopra di quel che Gli associano!
A priori, i miscredenti non vogliono l'acqua che potrebbe dissetare le loro anime, perché già pensano che quell'acqua non li disseterebbe! La mente dell'uomo funziona in questo modo. Se tu credi in qualcosa, hai fiducia in essa, ti avvicini a quella cosa e giustamente pensa bene di essa. Se non credi in quella cosa, non hai fiducia in essa, ti allontani da quella cosa e pensi male di quella cosa o comunque le resti indifferente.
È normale che se non si ha fiducia in quella cosa, non la si ama e non la si sente vicina. Se tu non avessi più fiducia di tua moglie, è normale che non ti avvicineresti a lei e non la amaresti, e anche se lei dovesse parlarti tu non la ascolteresti e non le crederesti, e se dovesse dirti che ti ama tu non contraccambieresti il suo amore, e se dovesse farti ogni sorta di gentilezza o regalo, tu non te ne accorgeresti neanche e non le saresti grato, perché già a priori avresti una cattiva opinione di lei. Ora, come diceva Petrarca, "lo stolto resta della sua opinione ma il saggio muta consiglio", nel senso che l'uomo dovrebbe provare sinceramente a cercare Dio e invocarLo, e vedere se poi effettivamente, risponde, cosi saprà che Egli è il Vivente che dice il vero. Altrimenti, sarebbe iniquo e falso affermare che Iddio non ci sia, senza neppure averLo mai chiamato né cercato e conosciuto! Ancor peggio sarebbe rinnegare Dio dopo averLo conosciuto la sua Misericordia e giustizia!
Dunque, bisogna che l'uomo creda in qualcosa soltanto dopo aver avuto le prove che quella cosa è meritevole d'esser creduta! L'uomo non dovrebbe credere mai in qualcosa che non conosce, o in qualcosa che non da alcun beneficio oppure danneggia chi le dà fiducia!
Ora, sarebbe impossibile non credere in una persona, non aver fiducia in essa, e al tempo stesso pensare bene di quella persona. Dal momento che non si ha fiducia di quella persona, si pensa male di essa e ci si allontana da essa. Pensar male dunque di qualcuno, denota il fatto che il cuore è già a priori lontano da quel qualcuno, perché la mente giustifica, con il pensiero, le scelte del cuore. Invece, quando di pensa bene di qualcuno, è perchè il cuore è già a priori vicino a quel qualcuno. Immaginate ad esempio una madre che ha fiducia in suo figlio: sicuramente penserebbe bene di lui e ne parlerebbe bene agli altri, invece se suo figlio la deludere e tradisce la sua fiducia, la madre comincerebbe a pensare male del figlio e a parlare male di lui, e dunque ad allontanarsi da lui. Ecco dunque, che credere o meno in qualcosa, stabilisce la vicinanza o la lontananza da quella cosa.
Quando dunque il credente pensa bene di Allah, sta soltanto manifestando la sua fede in Lui, perché ancor prima di pensar bene di Allah, il credente crede in Lui e Lo adora, ricevendo la Sua Grazia che confermano la fedeltà e la veridicità della presenza del Creatore, Colui che mai tradisce nè delude chi pone la sua fiducia in Lui. Dal credere deriva il pensiero. Quindi quando Allāh, gloria a Lui l'Altissimo, dice" Sono secondo l'opinione che il Mio servo ha di Me", sta dicendo che in base a come il suo servo Lo ama e Lo pensa, Egli lo ricompenserà ancor più di quell'amore che ha ricevuto, e infatti dopo dice: "Se si avvicina a Me di un dito, mi avvicino a Lui di un braccio, se si avvicina da Me camminando, Io mi avvicino a Lui correndo...ecc. Dunque è un hadith rivolto ai credenti in particolare e non ai miscredenti, e la seconda parte del hadith lo conferma, per questo bisogna considerarlo integralmente e non in parte. E Allah sa meglio.
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